Paolo Paschetto

Le vetrate di Paolo Paschetto, artista evangelico, furono realizzate nel 1924. Opere portatrici di significati teologici, sono espressione di una Chiesa che decide di testimoniare il messaggio evangelico anche attraverso le immagini.

 

Sulla complessa e versatile produzione artistica di Paolo Paschetto (Torre Pellice, 12 febbraio 1885 – Torino, 9 marzo 1963) molti studiosi e critici hanno scritto e proposto tesi interpretative differenti. Alcuni si sono soffermati sull’importanza e il ruolo che la fede evangelica rivestì nelle sue opere; la profonda religiosità e spiritualità che trapelano da alcuni suoi lavori; il continuo rapporto tra la fede e l’arte come sua manifestazione. Altri invece hanno privilegiato gli studi sul lessico artistico nuovo e originale di Paolo Paschetto e l’influenza, nelle sue scelte grafiche stilistiche, delle correnti artistiche contemporanee come il Liberty, l’Art Nouveau e l’art Decò.

 

L’interesse per le arti decorative e la ricerca di sempre nuovi mezzi di espressione, hanno portato quest’artista a confrontarsi con forme espressive differenti; dalla grafica, alle xilografie; dalle illustrazioni per le riviste evangeliche dell’epoca ai disegni; dalle decorazioni parietali alle vetrate artistiche, realizzate materialmente da Cesare Picchiarini. Con lo stesso artigiano realizzò inoltre alcune vetrate nella Casa delle Civette a Villa Torlonia a Roma. In ultimo gli acquerelli omaggio alla bellezza naturale delle Valli valdesi e la collaborazione come designer con la ditta “Nazareno Gabrielli”.

Possiamo infine ricordare che a lui si deve la realizzazione dello stemma della Repubblica Italiana.

 

 

La decorazione del tempio di piazza Cavour

 

Tra le sue opere forse il programma decorativo più complesso, da un punto di vista iconografico, è rappresentato nella Chiesa valdese di piazza Cavour dalla decorazione parietale interna e dalle sedici vetrate del registro inferiore delle pareti laterali.

Il Tempio Valdese di Piazza Cavour non fu eretto come gli altri edifici evangelici a Roma, sotto l’impulso dei primi anni risorgimentali quale affermazione e azione dei movimenti evangelici in questa città.

 

La Chiesa si presentava nel 1914 come risposta definitiva e consolidata della presenza evangelica a Roma e si poneva come scopo prioritario il rafforzamento dell’azione di evangelizzazione nella città. Era espressione di un messaggio mediatico ben preciso e questa sua funzione di rappresentanza ha sicuramente condizionato la scelta dello stile architettonico esterno in stile romanico e di quello decorativo interno. La decorazione interna di questo edificio fu affidata alla sensibilità e abilità di Paolo Paschetto che seppe donare a tutto l’ambiente la maestosità delle grandi chiese basilicali paleocristiane. Quelle tinte in oro delle linee dell’abside, le decorazioni geometriche delle pareti, i continui riferimenti ai simboli cristiani come il cristogramma, l’alfa e l’omega, le decorazioni naturalistiche delle vetrate del matroneo, con rose, gigli e tralci di vite ricchi di uva, che fuoriescono da cantari antichi, tutto questo contribuì a dare un senso di maestosità, di armonia, di serenità e di grande imponenza al nuovo edificio.

 

 

Il percorso di lettura delle vetrate

 

I bozzetti realizzati per le vetrate proposero un repertorio figurativo particolare che analizzato singolarmente o come tassello di un discorso unitario, fece assumere alle vetrate un valenza teologica ben precisa fino al punto di essere considerate espressione della testimonianza di fede di un credente, una formulazione figurativa di una predicazione  “rivolta a chi entrerà in chiesa spinto da curiosità”, come disse il pastore Muston.

Paschetto dispose quindi le vetrate secondo una logica evidente: la realtà di Dio (il rovo ardente); la rivelazione di Dio in Cristo (il monogramma); l’aspirazione dell’anima a Dio (la colomba); la promessa che l’anima vedrà Dio (il giglio); la riconciliazione tra l’anima umana e Dio (l’agnello); la speranza, ancora dell’anima (l’ancora); la fede (la lampada); la vittoria della fede (la palma); il battesimo (l’arca); la Cena del Signore (il calice e il pane); Gesù pastore dell’umanità (il buon pastore); Gesù luce della vita (il faro); la comunione con il Cristo (il tralcio e la vite); la vita cristiana tende alla perfezione (il candeliere); Dio ringiovanisce i credenti, dando loro le energie necessaire per vivere una vita cristiana (l’aquila); la vita eterna, compimento della vita cristiana (il pavone).

 
  Leggi anche
 

Dal 26 febbraio al 28 settembre 2014 si è tenuta una mostra su Paolo Paschetto al Casino dei Principi di Villa Torlonia